sabato 24 gennaio 2009

INGEGNERI - ARCHITETTI - PETIZIONE

CHI CONDIVIDE scriva i propri dati nel commento a questo post
(nome cognome, ordine e numero di iscrizione)

Oppure invii gli stessi dati a: info.ovw@libero.it



All'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di.......
All'Ordine degli Ingegneri della Provincia di ........
Al Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
Al Consiglio Nazionale degli Ingegneri

OGGETTO : LETTERA – PETIZIONE in MERITO AL RAPPORTO FRA NORMATIVA di ASSEGNAZIONE INCARICHI PROFESSIONALI PUBBLICI e VIGENTI NORME DEONTOLOGICHE DELLA PROFESSIONE e sulla VIGILANZA SUI CONCORSI di PROGETTAZIONE .

L’apparizione sempre più frequente, ormai dominante, di bandi per assegnazione d’incarichi di progettazione o di altri servizi di architettura ed ingegneria, impostati su forme di preselezione sulla base del fatturato,sulla base della quantità e tipologia di lavori svolti negli ultimi anni di attività e con riguardo all' organizzazione aziendale degli studi professionali, sta determinando una situazione di mercato dell’offerta professionale elitaria, esclusiva ed in contrasto con l’articolo 8) delle norme di deontologia professionale che così recita: - per l’iscritto qualsiasi forma di libera concorrenza e leale competizione si basa esclusivamente sulla qualità del suo lavoro nel rispetto dei diritti dei colleghi.

Nei fatti più del 90 % dei colleghi professionisti, in base alla suddetta frequente formulazione dei bandi non riesce neppure a parteciparvi.
Quand'anche, magari associandosi in ATP, i professionisti riescono poi ad essere preselezionati, devono accettare condizioni a volte vessatorie, che prevedono il mancato riconoscimento della quota spese o la non retribuzione di prestazioni accessorie come i rilievi o le perizie geologiche. Infine, vincono quasi sempre quei gruppi o quei professionisti che offrono sconti tariffari di livello tale da configurare una palese violazione, oltre che del già citato art. 8 anche dell'art. 17 : L'iscritto deve evitare ogni forma di accaparramento della clientela mediante espedienti di qualsiasi tipo contrari alla dignità professionale.

Il considerare solo il criterio economico nella scelta dei professionisti è poi,a nostro parere, in palese contrasto con quanto contenuto nella Premessa delle Norme deontologiche che recita: “ L'architettura si fonda su un insieme di valori etici ed estetici che ne formano la qualità e contribuisce, in larga misura, a determinare le condizioni di vita dell'uomo e non può essere ridotta a un mero fatto commerciale regolato solo da criteri quantitativi. L'opera di architettura, ed in genere le trasformazioni fisiche del territori, tendono a sopravvivere al loro ideatore, al loro costruttore, al loro proprietario e ai loro originari utenti.

Per questi motivi sono di interesse generale e costituiscono un patrimonio della Comunità.

La tutela di questo interesse è uno degli scopi primari dell'opera progettuale e costituisce fondamento etico della professione.

La società ha dunque interesse a garantire un contesto nel quale l'Architettura possa essere espressa al meglio, favorendo la formazione della coscienza civile dei suoi valori e la partecipazione dei cittadini alle decisioni concernenti i loro interessi; gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori iscritti alle diverse sezioni dell'albo hanno il dovere, nel rispetto dell'interesse presente e futuro della società, di attenersi al fondamento etico proprio della loro disciplina.

L’art.55 delle stesse norme deontologiche che così recita: “La vigilanza del rispetto delle vigenti norme deontologiche e l’applicazione tempestiva di quanto in esse previsto costituisce obbligo inderogabile per i componenti del Consiglio dell’ordine”,

se messo in relazione col precedente articolo 51:

“L’iscritto che intende partecipare ad un concorso deve preventivamente assicurarsi che il relativo bando sia stato approvato dall’ Ordine professionale o dal CNAPPC……la partecipazione ad un concorso, in qualità di concorrente o membro di giuria, per il quale sia stata emanata diffida dall’ordine di appartenenza o dal CNAPPC non è consentita”,

consente di individuare il percorso per gli Ordini professionali per porre fine alla inaccettabile forma di discriminazione dei professionisti su basi esclusivamente quantitative.

I sottoscritti architetti ed ingegneri si impegnano a portare all’attenzione dei rispettivi Ordini di appartenenza il presente documento di denuncia perché gli stessi Ordini:
  • ritornino ad esercitare la vigilanza sui bandi di loro competenza territoriale attraverso un loro esame puntuale;
  • nei loro poteri esercitino tutte le forme consentite, inclusa la diffida, per porre fine ad un sistema che degrada la dignità della professione ed istituisce forme di concorrenza, divisione e discriminazione fra professionisti indegne di un paese civile ed in conflitto con le norme deontologiche che devono informare la loro attività professionale;
  • diffondano fra tutti gli iscritti il presente documento per una estesa sottoscrizione;
  • indicano assemblee degli iscritti per discutere ed affrontare, una volta per tutte, l’incresciosa situazione qui denunciata.
I sottoscrittori: seguono 19 firme al 24 Gen. 2009

Diffondi e aderisci a questa iniziativa lasciando nel commento:

nome e cognome, ordine e n. di iscrizione.
Oppure invia una email con gli stessi dati a: info.ovw@libero.it

mercoledì 14 gennaio 2009

Nasce OPEN VIRTUAL WORKSHOP. Una risposta positiva ai problemi della professione

Fare oggi l’architetto o l’ingegnere (ma anche il geometra) è sempre più difficile …
A parer mio l'attuale assetto normativo pesantemente influenzato dalle cosiddette liberalizzazioni di Bersani (almeno per quanto concerne la nostra attività professionale) è in evidente conflitto con le norme deontologiche che regolano la professione.


Senza parlare, poi, dell'eliminazione dei minimi tariffari e dei bandi di concorso o di affidamento di incarichi in cui sempre più spesso ci si trova di fronte ad ostacoli pressoché insuperabili: mere valutazioni quantitative (economiche e di progettazione) che non tengono in alcun conto la qualità, che comprimono a livelli intollerabili le possibilità di accesso, che rendono di fatto impossibile la libera competizione su basi eque, che spingono i liberi professionisti a trasformasi in imprese, che considerano il prodotto dell’ingegno degli architetti/ingegneri alla stregua della fornitura di una qualsiasi e banale merce industriale o bene di consumo acquisibile al massimo ribasso (!)


Su questi temi, ma non solo, sta prendendo corpo un'ampia mobilitazione che interessa tutti i professionisti delle professioni tecniche. E’ in corso di costituzione una libera associazione che abbiamo chiamato O.V.W. (Open Virtual Workshop) che, in attesa della creazione di un proprio spazio web, utilizza il blog di Archiportale.


In questa prima fase, invitiamo tutti i colleghi interessati a prendere visione dei documenti provvisori di fondazione, a dare il proprio contributo di idee, a sostenere le iniziative che si stanno mettendo in campo ed, eventualmente, a dare la propria adesione a Open Virtual Workshop.
I documenti preparatori (Manifesto di O.V.W. e Finalità) sono reperibili al seguente indirizzo:

www.archiportale.com/utenti/blog.asp?IDB=744&data=12/01/2009

Richieste di informazioni e adesioni all’email: info.ovw@libero.it



Date la vostra adesione a O.V.W.

Open Virtual Workshop è una risposta positiva ai problemi del fare architettura oggi.